Obblighi aziende con più di 50 dipendenti: cosa si rischia se si è inadempienti?

Obblighi aziende con più di 50 dipendenti: cosa si rischia se si è inadempienti?

A volte gli obblighi delle aziende con più di 50 dipendenti vengono inosservati o addirittura, sottovalutati. In caso di un controllo e di una mancata adempienza da parte dell’impresa coinvolta, il rischio è quello di ricevere delle sanzioni pesanti (oltre un’altra penalizzazione ancor più difficoltosa da reggere).

Uno degli obblighi di un’azienda che ha assunto oltre 50 dipendenti, è stilare l’ormai noto «rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile».

Ti segnaliamo a tal proposito, questa utile risorsa per approfondire i vantaggi, requisiti ed iter di ottenimento per la certificazione della parità di genere che puoi trovare al link qui di seguito: https://www.sistemieconsulenze.it/certificazione-parita-di-genere/.

Obbligo aziende con più di 50 dipendenti: adempimento, rapporto e sanzioni

Il rapporto sulla parità di genere è uno degli obblighi più importanti che le aziende con più di 50 dipendenti dovrebbero rispettare. Prima del 22 marzo 2022, giorno in cui è stato emanato il nuovo Decreto interministeriale Lavoro-Pari Opportunità, il limite era fissato 100 lavoratori dipendenti.

Oltre a delle multe in termini economici, un’altra penalizzazione molto più importante del fattore “denaro”, è l’esclusione dalle gare pubbliche che vengono promosse dal Recovery Fund. Un’azione decisamente nociva per una impresa che avrebbe la possibilità di accedere a del credito essenziale ai fini di crescita.

L’adempimento consiste nel mostrare il quadro occupazione del personale assunto dall’azienda con più di 50 lavoratori subordinati, mostrando:

  • Rapporto tra numero di lavoratori donne e uomini;
  • Informazioni dettagliate sui ruoli e relative professioni;
  • Stato delle assunzioni;
  • Promozione e formazione professionale;
  • Passaggi di qualifica e di categoria;
  • Licenziamenti, cassa integrazione, pensionamenti e prepensionamenti.

L’adempimento è destinato sia alle aziende private che a quelle pubbliche.

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Il termine ultimo del rapporto relativo al personale maschile e femminile dev’essere presentato entro e non oltre il 14 novembre 2022. Dunque, per quelle aziende che non si sono ancora attrezzate, è importante comprendere come stilarlo e come prepararsi al prossimo biennio.

Potrebbero sussistere casi – come ad esempio come avvenuto nel 2021 – dove un’azienda che stila il suo rapporto biennale del personale maschile e femminile per la prima volta, la data di scadenza potrebbe esser prorogata anche a distanza di mesi.

In caso di mancata compilazione nei tempi prestabiliti, le sanzioni amministrative potrebbero ammontare da un minimo di 515€ a massimo 2.580€. Qualora l’inottemperanza dovesse sperare i 12 mesi, oltre alla sanzione è prevista l’esclusione dei potenziali benefici goduti dall’impresa fino a quel momento.

Se invece l’azienda rispetta il suo obbligo ed invia il suo rapporto nei tempi adeguati e previsti dalla Legge, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro si occuperà di un check accurato per accertarsi della veridicità di quanto dichiarato dall’impresa.

Qualora l’Ispettorato notasse una incongruenza nei rapporti ricevuti (incompleto o anche mendace), allora il rischio è quello di incorrere ad una sanzione amministrativa pecuniaria che potrebbe andare dai 1.000€ a massimo 5.000€.

Per evitare – in caso di inadempimento – di essere esclusa dalle gare pubbliche, l’impresa potrà regolarizzare la sua posizione (presentando l’attestazione di conformità), entro e non oltre i 60 giorni rispetto alla notifica di mancato rapporto di occupazione sulla parità delle opportunità di lavoro.

Trascorsi i 60 giorni e la continua inottemperanza, l’impresa sarà automaticamente esclusa dalle gare pubbliche.

Suggeriamo sempre, di controllare tutti gli obblighi previsti dalle aziende che con più di 50 dipendenti, proprio per evitare questi spiacevoli inconvenienti.