Discriminazione femminile nel mondo del lavoro

Hai mai sentito parlare di discriminazione femminile nel mondo del lavoro? Il principio di parità di genere, ovvero quello tra uomo e donna, prevede che la donna possa accedere a qualunque tipo di lavoro, ricevendo sia lo stesso trattamento che lo stesso stipendio di un uomo.

Se ti stai chiedendo quale sia la posizione presa dall’Italia, sappi che l’art. 37 della nostra Costituzione stabilisce che:

La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione”.

Discriminazione femminile nel mondo del lavoro: le due più diffuse

Come già anticipato, andremo a parlare della discriminazione femminile nel mondo del lavoro. La discriminazione della donna sul lavoro può avvenire per diversi fattori, tra i più noti ci sono la maternità e le dimissioni obbligatorie.

Maternità

Conciliare tutti gli impegni che lavoro e famiglia richiedono, può essere molto difficile. In modo particolare in una società come la nostra, dove si è ancora pienamente convinti che sia la madre a doversi prendere totalmente cura dei figli.

Tra le più grandi discriminazioni delle donne sul lavoro legate alla maternità troviamo:

  • Licenziamento in caso di gravidanza: le lavoratrici non possono subire un licenziamento dall’inizio della gravidanza fino all’anno di età del bambino. Ci sono tuttavia delle eccezioni: cessazione dell’attività, giusta causa, esito negativo nel periodo di prova, scadenza del contratto;
  • Demansionamento in caso di gravidanza: l’articolo 56 del decreto legislativo 151/2001 tutela tutte le donne dalla disparità di trattamento,
  • Ostacoli della carriera: il decreto legge 198/2006 vieta chiaramente la discriminazione durante l’accesso nel lavoro nella promozione, gravidanza e maternità e matrimonio.

Dimissioni obbligate

Molto spesso le discriminazioni sul posto di lavoro, sono indirette, ciò significa che vengono attuate con l’intento di costringere la donna a licenziarsi. Una pratica molto diffusa è quella di chiedere delle “dimissioni in bianco” ovvero, prima ancora dell’assunzione stessa.

Questo metodo consiste nel far firmare in anticipo il foglio delle dimissioni completandolo solo successivamente con la data esatta in caso si presentasse una malattia oppure una gravidanza.

Per tutelare tutte queste donne, che in un futuro vorrebbero avere un figlio, interviene la legge 188/2007 che:

  • é valida per qualunque tipo di rapporto di lavoro;
  • Stabilisce che per poter dare delle dimissioni volontarie è necessaria la compilazione di un foglio dotato di un codice alfanumerico complessivo (ovvero che non può essere fatto anticipatamente);
  • Indica in modo molto chiaro dove trovare questi moduli completamente gratuiti ( Patronati, Internet, Direzioni Territoriali del Lavoro);
  • Rimanda tramite un decreto tutte le conseguenze di questi abusi.

La discriminazione delle donne sul lavoro è davvero molto diffusa. Nonostante la società abbia già fatto dei grandissimi passi avanti purtroppo ancora non basta.

Secondo quanto riporta uno studio effettuato da Global Gender Gap Report 2022, ha misurato il divario di genere nel campo economico , politico e istruttivo dove l’Italia si è posizionata al 63 esimo posto su 146 paesi. Facendo un rapporto mondiale, si stima che la parità di genere verrà raggiunta tra 132 anni.

I principali problemi delle donne sul lavoro, sono legati in modo particolare a delle richieste elevate come: scarsa autonomia, scarsa valutazione delle competenze, squilibrio tra impegno e retribuzione, imparzialità rispetto al trattamento verso altri dipendenti..

Ovviamente quelli che ti abbiamo elencato sono solo alcuni esempi riguardo la discriminazione di genere.

Con questo articolo speriamo di essere stati chiari ed esaustivi nella risposta riguardo alla discriminazione femminile nel mondo del lavoro. Se hai dubbi o necessiti di maggiori chiarimenti, lascia un commento qui sotto e come sempre saremmo lieti di risponderti.