Le donne nel mondo del lavoro: l’esigenza di colmare il divario di genere

Le donne nel mondo del lavoro: l’esigenza di colmare il divario di genere

Le donne nel mondo del lavoro ricoprono un ruolo sempre più importante. Dopo anni di lotta per raggiungere la paritàdi genere, finalmente l’ingresso della premier Giorgia Meloni ha rotto il track record che avevamo prima della sua carica: mai avuta un premier donna al Governo.

Imprese ed enti governativi, sono alla costante ricerca di soluzioni per incentivare l’assunzione di donne per posizioni apicali. Una delle difficoltà più riscontrate negli ultimi, è l’assenza del valore delle donne nel mondo del lavoro, sottovalutando – inconsciamente e non – le loro capacità.

Le donne nel mondo del lavoro: una crescita rapida e a vista d’occhio

Le donne nel mondo del lavoro stanno acquisendo sempre più potere, riuscendo ad ottenere quello che abbiamo sempre desiderato: la parità di genere. Negli USA ad esempio, il problema della discriminazione femminile è sempre più frequente.

Il 37% delle donne statunitensi, hanno visto sottrarsi dai colleghi uomini – ingiustamente – il merito per delle loro idee. Per contrastare questo fenomeno, è necessaria la partecipazione di tutti i lavoratori, senza distinzione di età o di genere.

Oggi, per le donne che vogliono raggiungere una posizione di leadership nella maggior parte dei settori, è fondamentale possedere almeno il diploma di istruzione secondaria di secondo grado. Un primo requisito oggettivo ed importante, per poter candidarsi per il ruolo desiderato.

In secondo luogo, per aumentare le possibilità di assunzione e promozione, è necessario acquisire delle competenze trasversali. Skills che consentono di migliorare la gestione di un progetto aziendale e l’aspetto manageriale, utili per acquisire più notorietà e rispetto come team leader.

Ed è proprio dall’America che parte l’emergenza: a causa di questa discriminazione femminile sul mondo del lavoro, il burn out è più risentito dalle donne che dagli uomini. Un segnale d’allarme molto importante, dato che si compromette la salute mentale e anche fisica.

Le donne e il lavoro: il cambiamento di cui abbiamo bisogno

Le donne e il lavoro fin dai tempi antichi, è stato un argomento difficile da trattare, quasi fastidioso. Da anni vige la supremazia maschile sul lavoro, che ha portato a non pochi problemi attuali. Una differenza di genere, basata sul nulla, o meglio, su concezioni antiche e ignoranti come “l’uomo è migliore della donna”.

Una affermazione del tutto limitante e insignificante, visto che non ci sono dati su cui basarsi, se non un concept e una cultura italiana antica ma mai più rivista: “la donna fa la casalinga e l’uomo porta il pane a casa”.

Per contrastare queste ideologie prive di senso, l’Italia ci prova incentivando l’assunzione in azienda delle quote rosa. L’obiettivo è sempre lo stesso: garantire alle lavoratrici donne, una posizione ai vertici dell’azienda.

Un altro concetto necessario ma di cui quasi nessuno parla, è il nonpromotable tasks. Ovvero, mansioni svolte dalle leader donne ma che non vengono riconosciute quando si dovrebbe. Si tratta di una ingiustizia che non garantisce alle lavoratrici, di poter ottenere gratificazioni personali, economiche e conseguente progresso di carriera.

Insomma, adesso tocca alle aziende e alle istituzioni darsi da fare. L’Italia è un Paese che punta sempre al progresso, ma così si rischia soltanto di regredire, fino ad indietreggiare in concetti che sfiorano la soglia dell’ignoranza.

Il primo obiettivo, è quello di far sentire sullo stesso livello tutti i colleghi, indistintamente dal sesso: uomini e donne sullo stesso piano. Nessuno è più importante di un altro.

In aggiunta, serve più training a livello manageriale. Corsi destinati – anche in questo caso – sia agli uomini che alle donne, ponendoli ad esami oggettivi, che possano premiare realmente chi dimostra di aver raggiunto i requisiti e le esigenze necessarie dell’azienda.Per ottenere il posto che desiderano, le donne nel mondo del lavoro devono affrontare molti più ostacoli degli uomini. Ci aspettiamo e auguriamo, che questo divario di genere possa essere colmato con l’aiuto delle istituzioni italiane, oltre che dalla volontà di molti datori di lavoro stessi.