Comprendere che cos’è il congedo parentale, è importante per tutti quei lavoratori (padri e madri di famiglia), che vogliono far valere i propri diritti sul lavoro. Ma per farlo, occorre conoscere cosa dice la Legge e qual è l’iter per farne richiesta.
Il nostro obiettivo è quello di spiegare come funziona il congedo parentale, in modo tale che all’esigenza tu possa farne richiesta. Vediamo a chi aspetta, quanto spetta, e tutto quel che riguarda l’argomento in questione.
Cos’è il congedo parentale: a chi spetta
Se ti stessi chiedendo cos’è il congedo parentale, devi sapere che si tratta di un diritto della durata di 10 mesi di astensione del lavoro che spetta non solo alla madre ma anche al padre (entrambi lavoratori), e può essere diviso tra i due durante tutta la durata dei primi 12 anni di vita del bambino.
Il congedo parentale non spetta solo al genitore richiedente ma anche al genitore che non ne ha diritto. Nel caso in cui il rapporto di lavoro cessasse all’inizio oppure durante il periodo di congedo, lo stesso verrà meno a partire dalla data di interruzione del lavoro.
Nel caso in cui la richiesta viene effettuata dalla madre, essa ne ha diritto per un periodo continuativo o frazionato non superiore ai 6 mesi e nel caso essa sia l’unico genitore, il congedo si estende sino a una durata di 10 mesi.
Dopo le discriminazioni sul genere femminile, finalmente arriva il progetto sul congedo parentale, proposto anche per i papà.
Se invece la richiesta viene fatta dal padre, esso ne ha diritto dal momento stesso in cui il figlio nasce, per un periodo continuativo oppure frazionato non superiore ai 6 mesi. Ovviamente, il congedo si può estendere fino a un limite di 7 mesi nel caso in cui il padre eserciti il diritto di astenersi dal lavoro per un periodo che può essere continuativo oppure frazionato che non deve essere inferiore ai 3 mesi.
Alla luce di quanto scritto sopra, il congedo spetta sia alla madre che al padre e può essere diviso tra i due genitori nei primi 12 anni di vita del bimbo. Per rispondere alla perplessità su quanto dura il congedo parentale in entrambi i casi il periodo totale di astensione dal lavoro è pari a 10 mesi.
Congedo parentale: quanto spetta in “soldoni”?
Se ti stessi chiedendo quanto spetta di congedo parentale, devi sapere che viene retribuito per il 30% dello stipendio indipendentemente da quella dell’età del figlio a patto che non si superi il limite di giorni indennizzabili.
Il congedo parentale viene retribuito per un massimo di 6 mesi. Nei primi 3 mesi l’indennità può essere goduta da entrambi i genitori. Nei restanti 3 l’indennità può essere erogata ad entrambi purché venga sfruttata in modo univoco.
Con la nuova Legge di Bilancio 2023 oltre ai 9 mesi indennizzabili al 30%, ne viene aggiunto uno, che sarà pagato all’80%.
L’unico limite che la legge applica a questo mese aggiuntivo è che può essere usufruito fino ai 6 anni di età del figlio a carico. Esso può essere utilizzato solo dopo che si è terminato il congedo di maternità oppure paternità dopo il 31 dicembre 2022.
A partire dall’anno 2013, fino al compimento dell’ottavo anno di vita del figlio, è possibile usufruire del congedo parentale a ore il che significa che non sarà necessario perdere un’intera giornata di lavoro, ma ci si potrà assentare da esso solo per alcune ore.
In questo modo, vi è una maggiore flessibilità e un miglior rapporto tra vita e lavoro. Questo perché assentandosi dall’attività lavorativa soltanto per poche ore, anche la retribuzione stessa non sarà ridotta in maniera ingente. Ora che sai che cos’è il congedo parentale e cosa significa potrai richiedere l’indennità telematicamente o chiamando il call center Inps.